"Mentire è moralmente sbagliato" è una tautologia? Una risposta a Margolis

  1. Neri Marsili
Revue:
Rivista Italiana di Filosofia Analitica Junior

ISSN: 2037-4445

Année de publication: 2012

Volumen: 3

Número: 2

Pages: 36-49

Type: Article

DOI: 10.13130/2037-4445/2510 GOOGLE SCHOLAR lock_openAccès ouvert editor

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Résumé

All’interno del dibattito sulla definizione filosofica della menzogna, alcuni autori hanno sostenuto che mentire è sempre sbagliato. Margolis, in particolare, ha espresso la tesi radicale secondo cui “mentire è moralmente sbagliato” è una tautologia. Nella prima parte dell’articolo introduco la tesi di Margolis, e ne difendo la plausibilità contro le semplificazioni che ha subito all’interno del dibattito filosofico, mostrando che l’applicazione condizionale del predicato “sbagliato” consente di trattare in modo adeguato alcune menzogne intuitivamente giustificabili. Nella seconda parte argomento che, nonostante questo stratagemma, non è possibile difendere la tesi che “mentire è moralmente sbagliato” sia una tautologia, perché bisognerebbe assumere che “mentire è moralmente sbagliato” sia una condizione necessaria fra quelle che definiscono il concetto stesso di menzogna.Questo non è desiderabile perché, come dimostro nella parte finale del mio articolo, ogni definizione di menzogna che incorpori requisiti morali nelle sue condizioni necessarie é destinata a contraddire le intuizioni del senso comune su che cos’é una menzogna. La conclusione è che la tesi che “mentire è moralmente è sbagliato” è una tautologia non può essere difesa, se non al prezzo, troppo alto, di ridefinire in modo controintuitivo il significato del termine “menzogna”.